Quali sono i rettili alloctoni?

La tendenza diffusasi negli ultimi decenni a detenere un animale esotico, spesso un rettile alloctono, come animale “da compagnia”, ha fatto sì che ne aumentasse il commercio. Al cambiare delle condizioni, come la crescita dell’animale o il sopraggiungere di difficoltà familiari, crescono anche i numeri degli abbandoni di questi pet esotici, in luoghi considerati “naturali”, causandone la morte o la nascita di popolazioni alloctone a danno di specie autoctone.

Tra i numerosi rettili alloctoni oggetto di commercio, e purtroppo non di rado abbandonati, vi sono: la Tartaruga dal guscio molle della Florida (Apalone ferox), la Tartaruga dal muschio comune (Sternotherus odoratus), la Tartaruga di Horsfield (Testudo horsfieldii), la Tartaruga dal collo lungo (Chelodina longicollis), la Tartaruga di foresta ornata (Rhinoclemmys pulcherrima manni), la Testuggine di Bell (Kinixys belliana), la Tartaruga leopardo (Geochelone pardalis), la Tartaruga a zampe rosse (Geochelone carbonaria), la Testuggine africana (Geochelone sulcata), il Geco leopardino (Eublepharis macularis), il Drago barbuto (Pogona vitticeps), l’Iguana (Iguana iguana), il Camaleonte velato (Chamaeleo calyptratus), il Pitone reale (Python regius).

Domande frequenti

Sì, basti pensare alla tartaruga dalle orecchie rosse (Trachemys scripta elegans), originaria della Florida, spesso venduta nei negozi e successivamente abbandonata in natura. Essa compete con la testuggine palustre europea (Emys orbicularis) ed è una vorace predatrice di invertebrati e di loro larve.

Prima di tutto occorre ricordare che il luogo migliore dove possano vivere gli animali selvatici è la loro casa, ossia in natura.

In molti casi, poi, si tratta di specie protette e dunque ne è vietata la commercializzazione e conseguentemente la detenzione. Il commercio di animali esotici è regolamentato dalla Convenzione di Washington (Cites), un accordo che regolamenta il commercio internazionale di specie a rischio di estinzione, ad oggi applicato in 183 Paesi compresa l’Italia, in cui è in vigore dal 1980 e che con la Legge 150/92 e ss.mm. ha disciplinato i reati relativi alla sua applicazione in Italia.

Le specie esotiche non a rischio e che non costituiscano pericolo per la salute o l’incolumità pubblica possono essere detenute, previa autorizzazione, così come previsto dalle leggi vigenti. E’ bene ricordare che il possesso di un animale selvatico esotico comporta un grande impegno, l’eventuale abbandono in natura è illegale e costituisce un pericolo per la salute e per gli equilibri dell’ecosistema di quel luogo specifico.

Sì, come ad esempio il Life ASAP (Alien Species Awareness Program), il progetto cofinanziato dalla Commissione Europea di cui Legambiente è promotrice insieme ad Ispra, il cui obiettivo è “prevenzione, prevenzione, prevenzione”, al fine di ridurre il tasso di introduzione di specie aliene invasive e mitigare i loro impatti, aumentando la consapevolezza della cittadinanza e delle istituzioni italiane attraverso una corretta e diffusa informazione.

“Si deve all’animale non pietà, ma giustizia.”
(Arthur Schopenhauer)

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