Stray, il film sui randagi di Istanbul


Istanbul, una delle capitali più grandi del mondo, ha una popolazione di quasi 150 mila cani liberi, e per questo ha ormai adottato una politica “no-kill, no-capture” nei confronti di tutti i suoi animali con addirittura una task force di 420 impiegati che si occupano di loro.

Stray, il film diretto da Elizabeth Lo,  racconta la loro vita nella capitale, ma da una prospettiva esclusivamente “non umana” fra strade, persone, un contesto urbano dove però la narrazione principale è condotta dal quotidiano dei cani, gli uomini rimangono sullo sfondo.
I protagonisti sono Zeytin, Nazar e Kartal, tre randagi liberi di girare per Instanbul e far parte in tutto e per tutto della società, attraverso i loro occhi e le loro orecchie ci viene mostrato un ritratto intimo della vita della metropoli e della sua gente.

«Zeytin, fieramente indipendente, intraprende avventure notturne per la città. 
Nazar, forte e protettiva, fa facilmente amicizia con gli umani intorno a lei. 
Kartal, un timido cucciolo che vive alla periferia di un cantiere, trova compagnia nelle guardie giurate che si prendono cura di lui».
Così vengono descritte sul sito ufficiale del documentario i caratteri dei tre protagonisti.

 

Per realizzare il film Elizabeth Lo, per sei mesi,  ha seguito ogni giorno Zeytin con macchina fotografica e stabilizzatore, mentre uno dei tre co-produttori turchi del film (Ceylan Carhoglu, Zeynep Köprülü e Zeynep Aslanoba) registrava il suono in modo bidirezionale per cogliere anche le conversazioni degli umani.
A fine giornata il team posizionava i collari GPS a Zeytin e Nazar per il monitoraggio, in modo da poterli individuare e ritrovare la mattina successiva.
«Abbiamo imparato molto rapidamente che era impossibile pianificare o programmare la vita dei cani di strada – afferma la regista –  così cedendo alla loro volontà abbiamo deciso che “Stray” sarebbe stato un esperimento su ciò che sarebbe accaduto se avessimo lasciato la narrazione di un film completamente ai cani». E così è stato.

«Nel 2017 sono stata in Turchia – spiega la regista – un Paese la cui storia e relazione con i randagi è unica al mondo. Le autorità turche hanno cercato di annientare i cani randagi dal 1909, arrivando a uccisioni di massa nelle strade per tutto il secolo scorso. Ma le proteste sempre più forti e trasversali contro queste uccisioni hanno trasformato la Turchia in uno dei pochi paesi in cui ora è illegale sopprimere o tenere prigioniero qualsiasi cane randagio.
Ogni cane libero oggi è un emblema di resistenza: una manifestazione vivente di compassione di fronte all’intolleranza».

“Stray” è stato nominato Miglior documentario internazionale all’Hot Docs Canadian International Film Festival del 2020, dal 5 marzo 2021 sarà possibile vederlo sulle più importanti piattaforme video.

Garda il trailer

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