La campagna nazionale di informazione e cultura cinofila che vede insieme Legambiente, la più diffusa associazione ambientalista italiana, e l’Ente Nazionale Cinofilia Italiana – ENCI, l’Ente responsabile della tenuta del Libro genealogico del cane.
Il miglior amico dell’uomo è un ben noto modo di dire che trova quotidiane conferme: infatti, il cane ci accompagna ormai da quasi 30.000 anni in tutti i momenti della nostra vita, belli e brutti, ha salvato e salva tantissime vite umane con la sola vicinanza o grazie all’abilità sviluppata nella ricerca e soccorso, è un preziosissimo aiuto nel superare relazioni conflittuali con altre specie animali, come i grandi predatori, tramite la custodia delle greggi, riesce grazie al suo olfatto ad aiutarci nelle sfide più difficili, come fermare azioni criminali (dal narcotraffico agli avvelenatori seriali, dai bracconieri ai commercianti di armi) o allertarci precocemente consentendoci di curare malattie insidiose.
Comunque la si veda, il cane è indubbiamente un dono per l’uomo, eppure ancor oggi in Italia la cultura cinofila è patrimonio di una minoranza di persone. Un ritardo culturale da colmare nel minor tempo possibile ed un tema oggi più urgente che mai dopo un anno di pandemia che ha visto aumentare il disagio economico di parte della popolazione e, stando a quanto è possibile osservare, anche la presenza di cani nelle nostre case.
La campagna nazionale “Vengo via con te” di Legambiente e ENCI si pone proprio l’obiettivo di contribuire ad allargare e diffondere la cultura cinofila e far crescere l’attenzione nelle persone, adulti e bambini, nei confronti del cane a partire dal “primo passo”, il momento dell’incontro: che si tratti di affido, adozione o acquisto, nulla è più importante della conoscenza. I più recenti dati sottolineano il valore sociale, economico e sanitario di un rafforzato impegno per una sana cultura cinofila, come confermato dal IX rapporto nazionale Animali in Città, l’indagine di Legambiente sulla gestione degli animali d’affezione. Dall’analisi risulta che il numero stimato di cani presenti in Italia sia davvero significativo, dai 19.800.000 ai 29.800.000, con la media di 1 cane ogni 2 o 3 cittadini residenti.
Però, sin dalle regole comuni, i ritardi italiani sono palesi: solo il 35% dei Comuni dichiara di avere un regolamento per la corretta detenzione degli animali in città, l’accesso ai locali pubblici e negli uffici in compagnia dei propri amici a quattro zampe è regolamentato in poco più di 1 Comune su 10 (11%), mentre i Comuni costieri che hanno regolamentato l’accesso alle spiagge sono ancor oggi il 14,9%.
Pochissimi, solo il 6%, i Comuni che hanno adottato un regolamento per facilitare la cremazione, l’inumazione e la tumulazione dei nostri amici a quattro zampe. Il 6% dei Comuni ha approvato regolamenti per facilitare le adozioni dai canili con agevolazioni fiscali o sostegni; il 3% un regolamento per facilitare, con agevolazioni fiscali o sostegni economici la sterilizzazione, o contrastare, con oneri fiscali, chi pur non essendo allevatore detiene riproduttori e cucciolate, mettendo un freno all’attuale, incontrollata, popolazione riproduttiva canina e felina. Il 7,8% dei Comuni si è dotato di un regolamento per contrastare l’uso di esche o bocconi avvelenati nei territori urbani e periurbani, il 10,6% dei Comuni ha regolamentato l’arrivo e la sosta di spettacoli con animali, mentre il 4,3% dichiara di aver regolamentato botti e fuochi di artificio.
E i soldi pubblici spesi? Oltre il 50% dei 220 milioni di euro all’anno spesi da Regioni e Comuni è ancor oggi assorbito per i “canili rifugio”, strutture inizialmente pensate per gestire, per un periodo di tempo maggiore (mai a vita), una percentuale irrisoria di casi difficili e divenute invece, in troppi casi, il costoso “rifugio” del debole investimento in cultura cinofila in Italia.
Il IX rapporto nazionale Animali in Città conferma l’urgenza di costruire una visione e una strategia condivise per accrescere la consapevolezza nei cittadini delle conseguenze sanitarie, ambientali, sociali ed economiche dei diversi comportamenti possibili e per giungere ad effettive condizioni di benessere. Per questo Legambiente ed ENCI hanno deciso di rafforzare l’impegno congiunto.
Accogliere nella propria vita un nuovo amico è una grande gioia e una grande responsabilità, insieme vogliamo:
informare le famiglie che scelgono di vivere l’esperienza dell’amicizia e relazione con un cane sull’importanza della conoscenza della specie e delle principali norme di comportamento e sanitarie per avviare una reciproca, felice e ricca esperienza di vita
contrastare il crescente fenomeno della vendita illegale di cuccioli di “razza”, spesso maltrattati, malnutriti e allevati in condizioni pessime, che alimenta il business illegale e genera enormi rischi sanitari
ridurre le sofferenze, umane e animali, conseguenti alle azioni (vagantismo, abbandono, mancata registrazione in anagrafe, ecc.) di chi, per ignoranza e superficialità, continua ad alimentare fenomeni illegali e riempire strade e canili
Il fil rouge di questo impegno comune si sviluppa attraverso:
“conoscenza, empatia e responsabilità”.
Accogliere un cane, che lo si adotti o si decida di acquistarlo, è sempre una scelta da affrontare
con consapevolezza e amore.
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